5 modi per trovare le keyword per Google Ads.

Una delle attività operative sulle quali sono maggiormente coinvolto riguarda le campagne di Google Ads su rete ricerca. Gli annunci sponsorizzati che compaiono su Google insomma.

E la prima cosa che si deve fare quando si imposta una campagna sulla rete di ricerca di Google Ads è la definizione delle parole chiave, cioè quei termini (anche da due o più parole) che se presenti nella ricerca, attivano i nostri annunci.

Bisogna infatti trovare quelle con più volume, senza che siano troppo generiche, in modo da non intercettare ricerche di utenti che cercano tutt’altro.

Per un’agenzia immobiliare ad esempio, la parola “casa” ha sì un alto volume di ricerca, ma quanti intenti possono nascondersi dietro a delle ricerche che contengono quella parola? “ristrutturare casa“, “trovare una casa per le bambole“, “pannelli solari per la casa” e “casa delle api” sono solo alcuni esempi di ricerche che non interessano di certo un’agenzia immobiliare.

In questo articolo vediamo 3 strumenti e 2 tecniche per trovare le keyword giuste per le tue campagna.

Prima di proseguire, ti segnalo un altro articolo che trovi sempre sul mio blog, nel quale ti presento 13 strumenti per la SEO, l’attività “compagna” delle campagne sponsorizzate su Google.

E ora, ecco di cosa ti parlerò: indice dei contenuti

Se non sai proprio da che parte cominciare, il primo strumento che ti suggerisco di utilizzare è Google Trends.

Per chi non lo conoscesse, Google Trends è lo strumento che Google mette a disposizione gratuitamente per esplorare le tendenze delle ricerche sul motore di ricerca di Google e non solo.

Google Trends permette infatti di conoscere gli andamenti delle ricerche anche su Google Immagini, Google News e Google Shopping. Inoltre è l’unico strumento in grado di darti informazioni sulle ricerche di YouTube.

Sì, è l’unico… ahRefs, KeywordTool e altri, anche se in qualche modo presentano dati relativi a Youtube, hanno solo dei dati derivati. Google Trends è l’unico ad avere i dati reali delle ricerche di YouTube.

Non sprecare denaro, che io ci sono già passato.

Puoi filtrare per nazione e tornare indietro nel tempo fino al 2004… in questo modo puoi evidenziare delle ciclicità.

Cos’è una ciclicità? Beh, ecco l’andamento della ricerca “panettone” negli ultimi 16 anni anni ad esempio. Questo è un esempio fin troppo facile da interpretare (magari fossero tutti così).

C’è una chiara ciclicità (ogni anno, verso natale, mi posso aspettare un picco di domanda), insieme ad una tendenza di crescita anno su anno.

Con questo strumento inizi a vedere quali sono le keyword più ricercate. Le devi inserire tu, sulla base di tue idee. È uno strumento per avere una prima validazione.

Una volta che hai qualche keyword con un buon livello di ricerca, tienila da parte. Vedremo poi cosa farne

Google Suggest

Quando in Google inizia a digitare qualcosa e automaticamente compaiono dei suggerimenti, stai avendo a che fare con Google Suggest.

Un modo per utilizzare suggest è inserire una parola (la più significativa per il tuo contesto) e vedere quali sono i suggerimenti.

I suggerimenti sono in ordine di volume di ricerca. La prima ricerca è quella più frequente e così via.

Così ad esempio, tornando alla nostra “casa”, ecco un modo semplice per capire quali sono i luoghi di maggior interesse per chi vuole comprare casa.

Ricerca effettuata in modalità anonima

Nota che per fare questo tipo di ricerche, è bene aprire il browser in modalità anonima, altrimenti il luogo da cui stai effettuando la ricerca inciderà sui risultati (in questo momento sono a Brescia).

La stessa ricerca di prima, ma con il browser in modalità standard

Con Google Suggest puoi recuperare altre keyword… tieni da parte anche queste, e poi vediamo come usarle

SEMrush

Il terzo strumento molto interessante (e potente) è uno strumento professionale a pagamento: SEMrush.

Non è l’unico. Puoi utilizzare anche ahrefs o SEOZoom in alternativa. Il punto è che questi strumenti hanno un costo, ma permettono anche di lavorare in maniera ottimizzata.

Utilizza questi strumenti (io mi riferirò in particolare a SEMrush ora) per due cose:

  1. Trovare nuove keyword
  2. Trovare i competitor

Trovare nuove keyword con SEMrush

In SEMrush ci sono diversi modi per lavorare con le keyword. Si può partire con una lista di keyword… e lo strumento le analizza.

In questo caso lo strumento restituisce un risultato per ciascuna parola.

In particolare ci dice in quante ricerche quella parola compare ogni mese (Volume), ci dà un’idea dell’andamento temporale di quella parola (Trend) e ci dà anche un’idea di quanti altri siti stiano lavorando su quella parola.

Di conseguenza sappiamo quanto potrebbe essere arduo per un nuovo sito posizionarsi in prima pagina su Google per quella specifica parola (KD%).

Esiste poi un secondo strumento, chiamato il Keyword Magic Tool, il quale trova le parole correlate ad una parola di partenza. In questo esempio si parte da “casa”.

In un modo o nell’altro, anche in questo caso arriviamo alla fine con una lista di parole che ci appuntiamo da qualche parte (excel ad esempio).

Cercare i competitor con SEMrush

Sempre con SEMrush poi è possibile individuare i competitor di un sito. Formalmente stiamo parlando di competitor organici, ossia di siti che – semplificando – trattano gli stessi argomenti del sito di riferimento.

Ma, come dire, se un sito parla delle stesse cose di cui parlo io, molto probabilmente sarà un mio competitor commerciale (anche se, in questa lista si possono trovare anche partner o siti di associazioni ad esempio).

La selezione dei competitor commerciali spetta poi a chi analizza la lista, ma è un buon unto di partenza.

E così, ad esempio, partendo dal sito di casa.it, possiamo trovare alcuni competitor come immobiliare.it, idealista.it e trovacasa.net.

Prendiamo questi siti e, insieme alla lista delle keyword che abbiamo raccolto prima, vediamo come usarli.

Ricerca di nuove keyword con Google Ads partendo dalle keyword

No, il titolo di questo paragrafo non è un errore. Nelle fasi precedenti abbiamo raccolto una serie di keyword (di parole chiave o termini di ricerca… sono sinonimi) che ci sono sembrati interessanti. Ne abbiamo verosimilmente raccolte una manciata… 5? 10? 20? Non dovrebbero essere di più.

Anche da SEMrush, dove con il Keyword Magic Tool puoi recuperare potenzialmente centinaia di parole, dovresti – se vuoi seguire il procedimento di questo articolo – recuperare solo le parole principali.

Nota che non è sbagliato recuperare centinaia di parole da SEMrush… è solo un diverso approccio.

Ad ogni modo. Diciamo che abbiamo le nostre 5 keyword: “comprare casa”, “comprare casa a roma”, “vendere casa”, “case in vendita” e “agenzia immobiliare”.

E ora?

Ora apriamo in Google Ads lo strumento di pianificazione delle parole chiave

Selezioniamo la voce “Individua nuove parole chiave

Quindi inseriamo la nostra lista di keyword nello spazio previsto. Inserisci ogni termine separandolo con una virgola. Vedrai che nell’inserire la virgola, il testo inserito si “trasformerà” nell’elemento blu che vedi in figura.

Attenzione a selezionare opportunamente la lingua e l’area geografica sulla quale ti interessa fare la tua analisi (ossia, sulla quale vorrai attivare poi le tue campagne).

Fatto ciò, premi il pulsante RISULTATI e via!

Con calma e in ordine. Come prima cosa, verifica le impostazioni nei punti 1 e 2.

Verifica cioè che la rete di ricerca selezionata sia Google. A meno che tu non abbia espressamente bisogno dell’altra opzione, questa è quella di cui hai bisogno.

L’impostazione 2 impatta ovviamente su quello che vedi in 3. Se in due scegli un intervallo di 24 mesi, in 3 vedrai l’andamento nei 24 mesi.

L’intervallo in 2 influisce anche sui dati che ti vengono proposti.

Infine nella parte bassa dello schermo hai quello che ci serve… ossia, non solo le parole chiave che hai inserito tu (come in 5), ma delle nuove idee di parole chiave, correlate a quelle che hai inserito tu. In questo caso le ho ordinate per la media di ricerche mensili.

Qui vedi un fenomeno noto a chi lavora in questo settore (e comunque intuitivo): le parole più generiche sono presenti in molte più ricerche rispetto alle parole più specifiche.

Così la parola “immobiliare” compare circa in un milione di ricerche ogni mese. Questo non significa che gli utenti cercano esattamente e solo la parola “immobiliare”, ma che in un milione di ricerche è compresa la parola immobiliare (agenzia immobiliare, vendita immobiliare ed anche, naturalmente, la sola parola immobiliare).

A questo punto si tratta di selezionare quelle che riteniamo più interessanti. È nuovamente un lavoro che va fatto con attenzione e senza automatismi.
Le parole più interessanti saranno utilizzate poi per attivare i tuoi annunci nelle campagne Google Ads.

Potrai comunque aggiornare l’elenco, aggiungendo o rimuovendo parole, anche dopo che la campagna è partita.

Ricerca di nuove keyword con Google Ads partendo dai competitor

Ed ecco infine l’altro approccio che non è solo un’alternativa, ma può essere usato anche insieme all’approccio precedente.

Abbiamo la nostra lista di competitor presa da SEMrush prima, giusto?

Bene, riprendendo lo strumento di pianificazione delle parole chiave che abbiamo già usato prima e premendo sempre “Individua nuove parole chiave”, esattamente come prima, quello che dobbiamo fare qui è selezionare la seconda voce presente nella finestra, ossia “INIZIA CON UN SITO WEB“.

A questo punto, partiamo con il nostro sito web o con una nostra pagina specifica e selezioniamo sotto se vogliamo lavorare con l’intero sito appunto o solo con una pagina.

Quindi premiamo il pulsante RISULTATI.

Quello che otterremo sarà analogo a prima, nella forma. Nella sostanza tuttavia a questo giro non saremo stati noi a inserire le parole chiave di base, ma sarà stato lo stesso Google Ads a derivarle dal sito di riferimento.

La cosa interessante qui è che possiamo ripetere la stessa operazione anche con i siti dei nostri concorrenti, per trovare idee alle quali magari non avevamo ancora pensato.

Conclusioni

Quella della ricerca delle parole chiave è una fase molto importante, ma è solo uno dei tanti aspetti che è necessario seguire per poter ottenere risultati da una campagna sulla rete di ricerca su Google Ads.

I parametri sono davvero tanti e ad ogni nostra azione (in particolare su ambiti ad elevata competizione) corrisponde verosimilmente una reazione dei nostri concorrenti.

Gestire una campagna su Google Ads richiede un monitoraggio costante, che può tradursi in un controllo settimanale a più controlli giornalieri, in funzione del budget e – ancora – del livello di competizione nel quale vi state confrontando.

Se vuoi valutare la possibilità di attivare una campagna Google Ads per la tua attività o vuoi analizzare la situazione delle campagne che hai attivato, contattami senza impegno.

Sarò felice di organizzare una videochiamata.