7 modi per migliorare le tue email commerciali

Quindi vuoi migliorare le tue mail commerciali? Quando mandiamo delle mail ai nostri utenti, che siano mail di direct marketing (DEM) o newsletter, i nostri obiettivi sono sempre gli stessi: aumentare il tasso di apertura (open rate) e aumentare il tasso di interazione (click through rate).

Vogliamo cioè fare in modo che sempre più utenti clicchino il nostro link/pulsante presente nella mail e visitino la pagina sulla quale si troverà la nostra call to action.

In questo articolo trovi 7 suggerimenti per migliorare le prestazioni delle tue mail. In fondo all’articolo, ti presento anche uno strumento utile per aumentare l’interazione al quale probabilmente non avevi mai pensato!

Questi sono i 7 modi per migliorare la tua mail che troverai in questo articolo:

  1. Ottimizzare l’oggetto
  2. Ottimizzare l’anteprima
  3. Ottimizzare il nome del mittente
  4. Inserire l’immagine di un modulo di contatto
  5. Inserire l’immagine di un video
  6. Inserire una GIF animata
  7. Utilizzare un contatore dinamico

Apertura: oggetto, anteprima e…

C’è una cosa che viene ancora prima delle 7 che ti sto per raccontare. La prima cosa sulla quale dobbiamo agire per migliorare le prestazioni della nostra mail commerciale è certamente la qualità della nostra lista. Potrà sembrarti banale, ma è di sicuro uno degli elementi fondamentali sui quali agire.

Puoi implementare tutti i suggerimenti che ti racconto in questo articolo, ma se poi mandi la tua mail ad una lista di utenti di dubbia origine, i risultati saranno comunque scarsi.

Dovevo dirlo e l’ho detto. Assodata quindi la qualità della lista alla quale invieremo la nostra mail, ecco i primi tre elementi sui quali lavorare: oggetto, anteprima e nome del mittente.
Questi sono tre elementi particolarmente importanti per il tasso di apertura… sono elementi che possono influire che influiscono pesantemente sulla decisione di un utente di aprire o meno la mail… anche perchè sono tutto quello che ha a disposizione per decidere se farlo.

1. Oggetto della mail

L’oggetto della mail è fondamentalmente il titolo ed è quella parte che tipicamente leggiamo per prima. Se la tua mail ha un concetto importante, inseriscilo all’inizio dell’oggetto… ricorda sempre che non sai quanto sia grande lo schermo del tuo utente, il quale potrebbe vederne solo una parte, come nei titoli che vedi in questo esempio, presi da alcune mail arrivate nella mia casella.

Esempi di oggetti di email
Esempi di oggetti di email. Gli oggetti delle righe 2, 3 e 4 ad esempio si vedono completamente, altri invece sono più lunghi e – in questa particolare visualizzazione – sono stati troncati

2. Anteprima della mail

Non tutti gli ambienti (client) per leggere l’email supportano l’anteprima, ma molti lo fanno. Outlook ad esempio lo fa, così come lo fanno molte app per smartphone, come quella presente sul mio Android.

L’anteprima è un aiuto prezioso… estendo l’oggetto e dà all’utente qualche informazione in più. Ok, non tutti la vedranno, ma non sottovalutarla, è comunque importante.

In questi casi può essere utile personalizzare l’email con il nome del mittente (come nella mail da Studio Samo qui sotto, che inizia con “Ciao omar”) e, ancora una volta fare in modo che il messaggio principale appaia nelle prime righe della mail.

Anteprnteprime messaggi emailime messaggi email
Anteprime delle mail sul client di posta del mio Android

3. Nome del mittente

Il terzo elemento è il nome del mittente, ma il nome del mittente fa parte a sua volta di un gruppo di tre elementi, relativi in qualche modo a quella che potremmo definire “l’identità” del mittente:

  1. l’indirizzo email del mittente (è quello che in figura qui sotto corrisponde alla parte sottolineata nella prima riga). In questo caso è niall.mccarthy@statista.com
  2. l’indirizzo email al quale rispondere (è quello sottolineato nella seconda riga). In questo caso è lo stesso… spesso si usa la formula “noreply@miodominio.com” (a proposito di noreply… trovi una nota sotto)
  3. il nome del mittente. Ecco appunto quello di cui parlavo all’inizio di questo paragrafo. Questo è l’altro elemento fondamentale insieme al titolo e all’anteprima. Raramente gli utenti vedranno l’indirizzo email del mittente… Quello che viene presentato è il nome del mittente. Presta quindi molta attenzione a quello che usi.

Ricorda che stiamo parlando sempre di email commerciali o quantomeno informative e rivolte ad una lista. La mail che mandi direttamente al tuo collega, fornitore o che scrivi singolarmente al tuo cliente per comunicargli qualcosa non segue queste logiche ovviamente.

Tasso di interazione

E una volta che l’utente ha aperto l’email? Beh, a quel punto il contenuto deve essere ovviamente di suo interesse… (titoli accattivanti, anche arricchiti con emoji infuocate ?? o “dollarose” ?? non sono certo sufficienti).

Però, bisogna anche potersi distinguere dalla massa diciamo… cioè da tutte le altre mail che il nostro utente riceve quotidianamente.

Pertanto, sempre in un contesto che prevede una lista di email “pulita” (cioè composta da utenti che hanno scelto di iscriversi alla lista perchè oggettivamente interessati) e dei contenuti di qualità, ecco qualche “trucco” utile per incrementare il tasso di interazione e migliorare le tue mail.

4. Simulare un modulo di contatto

Una mail, si sa, non può ospitare un modulo di contatto, ma se il nostro obiettivo ad esempio è far iscrivere un utente ad un evento o comunque fargli compilare un modulo, anziché inserire il classico pulsante con il testo “ISCRIVITI” o “CONTATTACI” possiamo (anche) inserire nella mail un’immagine del modulo di contatto.

Quindi prendi il modulo del tuo sito, ne fai un’immagine (puoi farlo ad esempio con una delle soluzioni che descrivo qui) e inserisci questa immagine nella tua mail, ottenendo qualcosa come l’immagine qui sotto.

L’utente interessato, premendo su uno dei campi per iniziare a registrarsi, verrà portato sulla pagina esattamente all’altezza del modulo e potrà iniziare a compilare il modulo (questo perchè sull’immagine verrà inserita un’ancora HTML che aprirà la pagina proprio in quel punto).

Modulo di contatto in formato grafico
Esempio di modulo di contatto in formato grafico

5. Simulare un video

Concettualmente simile al precedente, si tratta di inserire un’immagine che abbia sovrapposta la classica icona che ci fa capire che quella è l’anteprima di un video e che premendola inizierà la riproduzione.

Sono “trucchetti” sì, ma in senso positivo Non si tratta di ingannare nessuno, ma semplicemente di rendere più naturale l’interazione. È lo stesso principio per il quale sul desktop del nostro computer è presente un cestino, per rappresentare l’azione di eliminare un file.
In quel caso il cestino è una metafora. In questi casi non si usa una metafora, ma l’esatta rappresentazione dell’elemento con il quale interagirà l’utente.

Vedi l’immagine qui sotto? Pensa di vederla in una mail e prova a cliccarla.

Esempio di link a video
Ecco un esempio di come potresti linkare un video nella tua mail… utilizzando l’anteprima creata da YouTube

6. GIF animate

Con le GIF animate portiamo degli elementi in movimento all’interno della nostra mail. Le GIF animate sono un formato grafico standard che esiste da anni (posso dire tranquillamente da decenni dato che il formato risale al 1989) e sono supportate praticamente da tutti i client di posta elettronica.

Ci sono dei limiti da non superare , anche solo in termini di dimensione (byte) del file. Un’immagine troppo pesante rischia di rendere la mail inefficace (se l’utente sta leggendo del testo che fa riferimento ad un’immagine e quell’immagine non si è ancora caricata… beh, ci siamo capiti).

Ad esempio, l’immagine che vedi qui sotto (o che dovresti vedere, sempre che non stia ancora caricando) è un file da 7,3MB. Moooolto pesante per una mail.

GIF animata "molto pesante"
Esempio di gif animata “pesante”

Quest’altra invece è più piccola e “pesa” solo 874KB (che, tuttavia, sono ancora molti per una mail)

Ad ogni modo le gif animate possono essere uno stratagemma utile a catturare l’attenzione del tuo utente, ma vanno usate bene. Devono avere un senso all’interno della mail e soprattutto devono essere utili… altrimenti sono solo una distrazione e rischiano di impoverire il contenuto.

7. Contatore dinamico

Ed eccoci con l’ultimo suggerimento per migliorare le tue email, ideale quando la mail utilizza il tempo e la scarsità come leva di comunicazione. Il classico “mancano solo X giorni“.

Ecco, esiste un servizio freemium (un servizio che ha un piano di abbonamento con un livello gratuito) che permette di inserire nella mail un contatore… un contatore che si muove davvero, non un’immagine statica.

E questo contatore riporta sempre il tempo effettivo rimanente rispetto al momento in cui l’utente sta aprendo la mail.

Quello che riporto qui di seguito è solo un esempio fittizio (dopo un po’ il conteggio riparte dai 35 secondi), ma il sistema di cui ti parlo adesso permette di inserire un contatore come quello che vedi qui sotto, direttamente nella tua mail.
Sì, un contatore che si muove mentre leggi la mail e sempre aggiornato. Cioè apro la mail oggi e leggo che mancano 3 giorni. La apro domani e leggo che mancano 2 giorni e così via.

Il sistema è personalizzabile (colori, stile, carattere, ecc).

Utilizzabile anche in contesti globali (supporta automaticamente il fuso orario dell’utente che sta leggendo la mail)

Con supporto automatico della lingua, possibilità di tracciare gli utenti e fa anche il caffè… no questo no in effetti.

Come dicevo, dispone anche di una versione free (almeno questo alla data in cui pubblico l’articolo)

Vuoi sapere come si chiama questo strumento? Acquista ora la batteria di pentole e riceverai… no, ancora, non è così che funziona!

Il sistema si chiama Motion Mail e si trova a questo indirizzo http://motionmailapp.com/… non hanno un programma di referral, ma il link te lo metto comunque anche se non ci guadagno nulla, perchè mi sembra un ottimo strumento… da utilizzare ovviamente quando ha senso!

Bonus. Misura il livello di spam

Come bonus, ti segnalo un modo che non serve tanto a migliorare tasso di apertura o tasso di interazione, quanto a ridurre il rischio che la nostra mail vada a finire nella cartella dello spam, con buona pace di tutti i nostri sforzi di ottimizzazione.

Lo strumento è Mail Tester e non dovrebbe mancare nella cassetta degli attrezzi di chi invia mail.

Noreply

Ti accennavo prima al fatto che spesso si utilizzi l’indirizzo noreply (noreply@ilmiosito.it) come indirizzo di risposta.

Attenzione a quello che fai. Il “No Reply” ha senso (ed è ormai diventata una convenzione chiamare così questo indirizzo email) per le email che effettivamente non prevedono un’interazione con l’utente.
Ma spesso questo indirizzo è utilizzato anche quando non si dovrebbe.

Quando mando una newsletter o – peggio ancora – quando mando una DEM nella quale magari sto “vendendo” qualcosa, in realtà sto cercando proprio un’interazione con il mio utente.

Utilizzare come indirizzo di risposta il “noreply” blocca l’interazione.

Perchè farlo?

Pensaci bene prima di utilizzare il noreply, perchè il pulsante “Rispondi” sul programma di posta elettronica è qualcosa al quale gli utenti sono abituati ed è il modo più naturale per rispondere ad una mail.

Altri approfondimenti

In questo articolo ti ho spiegato 7 modi per migliorare le tue email:

  1. Ottimizzare l’oggetto
  2. Ottimizzare l’anteprima della mail
  3. Ottimizzare il nome del mittente
  4. Inserire l’immagine di un modulo di contatto
  5. Inserire l’immagine di un video
  6. Inserire una GIF animata
  7. Utilizzare un contatore dinamico

Oltre a questo, ti ricordo di utilizzare una lista di utenti di qualità, di scrivere contenuti di valore per i tuoi utenti e di testare la tua mail per ridurre la possibilità che venga classificata come spam.

Questo articolo parla di email che è solo uno dei tanti canali di marketing che abbiamo a disposizione.

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