Bing Webmaster Tools: il 5% che può migliorare il tuo business

Bing Webmaster Tools per il motore di ricerca Bing di Microsoft sono l’analogo della Google Search Console di Google di cui ti ho parlato nell’articolo precedente.

Ti chiedo solo di non avere pregiudizi. Bing sarà anche più piccolo (molto più piccolo) di Google, ma come ti spiego nel video e di seguito in questo articolo, in certi settore potrebbe fare la differenza e – in ogni caso – per integrare questi strumenti ci vuole poco sforzo ed in cambio hai dei dati in più da analizzare.

Ed anche questo video+articolo sono una guida passo passo che ha l’obiettivo di aiutarti a configurare gli strumenti del motore di Microsoft per il tuo sito.

Bing in Italia e nel mondo

Te lo dico subito. Bing è un competitor di Google, ma la sfida direi che è proprio impari. Ecco i dati di StatCounter aggiornati a Settembre 2019.

Italia – Tutti i dispositivi

Considerando il traffico dall’Italia e proveniente da tutti i dispositivi (smartphone, tablet e desktop), Bing, pur essendo il secondo motore di ricerca, ha una presenza di poco superiore al 2% contro il 96% di Google

Presenza di Bing in Italia a Settembre 2019 - traffico totale
https://gs.statcounter.com/search-engine-market-share/all/italy

Italia – Solo Desktop

Considerando solo il traffico da desktop, che nel B2B riveste ancora una discreta importanza (tanto che in alcuni settori il traffico da mobile non ha ancora superato in volume il traffico da desktop), la presenza di Bing in Italia sale al 4,58%.

Presenza di Bing in Italia a Settembre 2019 - traffico da mobile
https://gs.statcounter.com/search-engine-market-share/desktop/italy

Europa e Mondo – Solo Desktop

Passando a livello europeo, il market share rimane pressochè invariato

Presenza di Bing in Europa a Settembre 2019 - traffico da mobile
https://gs.statcounter.com/search-engine-market-share/desktop/europe

Ed infine aumenta leggermente a livello mondiale

Presenza di Bing nel mondo a Settembre 2019 - traffico da mobile
https://gs.statcounter.com/search-engine-market-share/desktop/worldwide

Perchè Bing?

Se Bing è così poco usato, perchè dovrei integrarmi con i suoi strumenti?

Certo, il dubbio è legittimo, ma fondamentalmente ci sono almeno tre buoni motivi per farlo.

1. Dati aggiuntivi

Con le aziende sempre più presenti online (hai già visto il primo video della serie, dove ti parlo del perchè le aziende dovrebbero raccogliere i dati degli utenti?) i dati assumono un’importanza sempre più strategica.

In questo contesto, una volta acquisita (digerita) l’importanza di essere integrati con i servizi principali, come ad esempio Google Search Console di cui ti ho parlato nel video precedente, è chiaro che la differenza la fanno i servizi minori.

Minori rispetto a Google, considerando che parliamo comunque sempre di centinaia di migliaia di persone solo in Italia. E minori in termini di numeri assoluti, ma lì potrebbero però esserci gli utenti che interessano proprio alla tua azienda.

E, in ogni caso, si tratta di poter avere dei dati aggiuntivi per la propria analisi.

2. Vantaggio competitivo

In Italia la trasformazione digitale è in atto. È un dato di fatto, oggettivo.

Non si tratta di portare della tecnologia nelle aziende. Non è la presenza di un server, un sito web o una pagina Facebook che fanno di un’azienda, un’azienda digitale.

Un’azienda può avere anche la comunicazione tutta in digitale, ma poi avere dei processi al suo interno ancora tradizionali.

O non avere integrazione tra i vari reparti.

Utilizzare i dati e digitalizzare i processi, portare ad un livello superiore di efficacia le modalità con cui si prendono le decisioni in azienda. Questo è quello che fa la trasformazione digitale. E la realtà aziendale italiana è ancora nel pieno di questa trasformazione.

Ecco che allora, se spesso si tratta di muovere i primi passi con i dati online, l’imprenditore più lungimirante che ha già portato la propria azienda ad utilizzare i dati, sa che non si deve fermare e deve puntare ad acquisire tutti i dati a disposizione.

Ecco quindi che integrarsi con un servizio come Bing Webmaster Tools può rappresentare un vantaggio competitivo ulteriore rispetto ad altre aziende.

3. Gratis e rapido

Infine, se anche i punti precedenti non dovessero essere sufficienti… Che ti devo dire. È gratis e ci vogliono davvero pochi minuti.

E nel video che trovi qui in questa pagina te lo dimostro.

Anche ammesso e non concesso che tu non sappia ancora cosa fartene dei dati che raccoglierai, il suggerimento è quello di iniziare a raccoglierli, perchè così quando ti serviranno, li avrai già a disposizione.

Integrare Bing Webmaster Tools

Vediamo quindi come integrare questo servizio con il tuo sito.

Premessa: Bing Webmaster Tools si integra con qualsiasi sito. Io qui e nel video ti mostro come integrare questo strumento con un sito realizzato in WordPress (in particolare, tramite il plugin Yoast SEO), ma in generale gli strumenti di Bing funzionano con qualsiasi sito.

Il procedimento è molto semplice.

1. Accedere alla console

Come prima cosa collegati a questo indirizzo https://www.bing.com/webmaster ed effettua l’accesso con una delle modalità previste.

Il primo accesso è quello che di fatto crea un account sui Bing Webmaster Tools.

L'accesso ai Bing Webmaster Tools
Sì, non è un errore. Per accedere ai Bing Webmaster Tools puoi utilizzare anche il tuo account Google (quello che usi per GMail o per Google Analytics)

2. Registrare il proprio sito

A questo punto (e, pensa te, abbiamo già quasi finito), quello che devi fare è dare a Bing l’indirizzo del tuo sito web, insieme all’indirizzo della tua sitemap (per informazioni sulla sitemap e sul come crearla in WordPress, ti consiglio quest’altro mio video).

Registrare il tuo sito per i Bing Webmaster Tools

Qualora non ti ricordassi l’indirizzo della tua sitemap e l’avessi creata con Yoast SEO, puoi visualizzarla cliccando sul link che appare dopo aver fatto click sull’iconcina di “aiuto” evidenziata in figura qui sotto

Come recuperare la sitemap con Yoast SEO

3. Dimostrare di avere l’autorizzazione ad accedere ai dati

Nell’esempio qui sopra ho registrato il sito dell’Espresso, ma io non gestisco quel sito!

Se fosse sufficiente inserire un indirizzo web, chiunque potrebbe chiaramente accedere ai dati di qualunque sito.

Ovviamente non è così e l’ultimo passaggio richiesto da Bing Webmaster Tools è proprio quello che serve a verificare il possesso delle autorizzazioni da parte di chi sta effettuando la richiesta.

Questo ultimo passaggio può essere completato in 4 modi differenti.

3.1 Google Search Console

È così. Se sul tuo sito hai già configurato la Google Search Console, con questa procedura puoi sfruttare la verifica già effettuata su quell’ambiente anche con Bing Webmaster Tools.

Bing Webmaster Tools permette di importare le autorizzazioni da Google Search Console

3.2 File Xml

Puoi caricare un file sulla cartella del server dove è ospitato il sito web? Questa è una prova che tu sei in possesso delle autorizzazioni necessarie ad ottenere i dati di BWT.

Quindi, Bing genera per te un file xml, un file di testo con dei codici particolari, che contiene anche un numero di sicurezza. Tu lo scarichi sul tuo computer e lo carichi (ad esempio via FTP) sul server del tuo sito (va caricato nella cartella principale, la root).

Completato il caricamento, premi il pulsante di verifica.

Se Bing Webmaster Tools rileva il file là dove dovrebbe essere (nel nostro esempio in https://espresso.repubblica.it/BingSiteAuth.xml) allora la procedura è completata.

Ovviamente, non è sufficiente che sia presente un generico file BingSiteAuth.xml, altrimenti se qualcuno de L’Espresso avesse caricato un file sui loro server, io potrei superare la verifica. È necessario invece che il file sia presente e che sia il mio file, quello cioè contenete il codice univoco che Bing ha generato per me

3.3 Modifica homepage

Questa è una procedura simile a quella del punto precedente, ma anzichè caricare un file nella root del sito, devo apportare una piccola modifica alla pagina principale.

Si tratta di una modifica invisibile per l’utente che non cambia in alcun modo l’aspetto o il comportamento della pagina. Si tratta semplicemente di inserire un codice – ancora una volta, un codice con un valore unico – all’interno della pagina (in particolare nella sezione head).

Completata la modifica, si preme il pulsante di verifica che cercherà di rilevare la presenza di quel codice all’interno della home page.

Un'altra modalità di verifica per Bing Webmaster Tools

Modifica DNS

L’ultima modalità di verifica non richiede l’accesso al sito web, ma al DNS.

Il DNS è quel servizio dove viene registrato il nome del tuo sito web. Quando tu digiti https://omarventuri.it o qualsiasi altro nome di un sito (o indirizzo), la prima cosa che viene fatta, dietro le quinte – senza che tu te ne accorga – è interrogare il servizio DNS.

Questo servizio si occupa di restituire al tuo browser il cosiddetto indirizzo IP del sito del server sul quale è in esecuzione il sito che stai cercando.

Questa è una modifica più tecnica rispetto al caricamento di un file o alla modifica di una pagina ed in genere viene effettuata da un tecnico o dall’agenzia che si occupa di gestire questi aspetti.

Ad ogni modo il concetto è sempre lo stesso. Carico un codice con un valore univoco, creato appositamente per me e poi con il pulsante di verifica, si controlla che quel codice sia presente in un certo posto. Il fatto che tu possa modificare il DNS è sufficiente a farti accedere ai dati di Bing.

Per accedere ai dati di Bing Webmaster Tools puoi modificare il DNS

Cosa fare con WordPress e Yoast SEO

Se hai un sito in WordPress ed hai installato Yoast SEO, puoi sfruttare una soluzione ancora più rapida. Puoi copiare il codice che Bing Webmaster Tools ti dà per la tua home page (quello al punto 3.3 qui sopra) e lo puoi incollare nella casella di testo che ti mette a disposizione Yoast SEO e che ti evidenzio nell’immagine qui sotto

Integrare Bing Webmaster Tools con il codice di verifica Bing tramite Yoast SEO

Copia lì quel codice e premi il pulsante “Salva le modifiche”. Dopodichè torna su Bing Webmaster Tools e verifica l’operazione.

Questo è esattamente il passaggio che ti mostro nel video.

Passi successivi

A questo punto l’integrazione è completata e non devi fare altro.

Come ti mostro nel video, dopo qualche giorno hai a disposizione i primi dati relativi a diversi indicatori, tra cui le ricerche effettuate dai tuoi utenti e dai tuoi potenziali utenti.

Hai cioè a disposizione esattemente quello che gli utenti hanno cercato su Bing prima di cliccare il link e visitare il tuo sito, ma puoi vedere anche quello che ha cercato chi, pur avendo visto il tuo sito tra i risultati, poi ha visitato altre pagine.


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