Come aumentare la visibilità su LinkedIn

In questo articolo trovi 5 consigli pratici su come aumentare la visibilità dei tuoi post su LinkedIn.

Nel precedente articolo ho descritto il funzionamento dell’algoritmo di LinkedIn che si occupa di distribuire il tuo contenuto agli utenti del social media professionale.

Se non hai letto quell’articolo, ti suggerisco di farlo prima di continuare, perchè è proprio sulla base dei dettagli di funzionamento dell’algoritmo di LinkedIn che si basano i suggerimenti che trovi qui.

Ho raccolto i 5 più importanti. Cercando online si trovano liste con decine e decine di punti. Quelli che trovi qui sono i 5 suggerimenti che ritengo debbano essere assolutamente seguiti.

Pronti quindi? Cominciamo

#1: cura la tua rete di contatti

L’ho anticipato alla fine del precedente articolo. La qualità della tua rete è fondamentale.

Se il tuo obiettivo è raggiungere il maggior numero di persone con i tuoi contenuti, ora che sai come funziona l’algoritmo di LinkedIn, hai capito perchè è meglio avere una piccola rete di contatti con relazioni molto forti piuttosto che una grande rete con relazioni deboli.

Certo, questo non significa necessariamente che devi invitare solo persone che conosci personalmente, ma significa che è altamente sconsigliato (ripeto Sconsigliato) connettersi con chiunque, a caso.

A tal proposito, se hai un account Premium, dalla modalità di modifica del tuo profilo, accanto al badge “dorato” di LinkedIn, hai la possibilità di attivare l’opzione Open Profile.

Chi attiva questa opzione, compare con il badge OPEN accanto al proprio nome.
Forse l’hai attivata o forse avrai visto questi badge accanto a persone che comparivano nei risultati di ricerche che hai effettuato in LinkedIn.

Esempio di contatto “Open Profile”, noto anche come LION (LinkedIn Open Networker)

Il consiglio è di NON attivare questa opzione se sei interessato ad ottimizzare la diffusione dei tuoi contenuti (potresti avere altri obiettivi, in tal caso le valutazioni da fare possono essere diverse).

Piuttosto, filtra molto bene sia le richieste di contatto che ricevi, sia quelle che invii.

Una rete omogenea per interessi

Cerca di avere una rete omogenea per interessi, affinchè il maggior numero possibile di persone sia potenzialmente interessato a quello che scrivi.

Immagina di parlare del tuo prodotto <X> alla platea di un evento.

platea di un evento business - LinkedIn rete omogenea per interessi

In questo caso i partecipanti saranno interessati allo stesso argomento: il tema dell’evento, appunto.
Parlerai quindi ad una platea omogenea per interessi ed il tuo prodotto, in linea con l’evento, sarà valutato con attenzione.

Adesso cambiamo scenario.

Immagina di trovarti in business class su un volo intercontinentale.

Ad un certo punto ti metti a parlare del tuo prodotto <X> (lo stesso che hai presentato all’evento di poco fa) alle persone presenti.
La maggior parte sono alti profili aziendali, amministratori delegati o facoltosi imprenditori.
Platea ideale, che dici?
Probabilmente no, perchè anche ammesso che tu stia parlando con i decision maker aziendali, solo una piccola parte è interessata a quello che stai dicendo e, anche quelli interessati, lo sono per caso
Hai avuto solo fortuna a trovare qualcuno interessato a quello che dici. 
Gli interessi dei presenti sono eterogenei e tu, che hai parlato con lo stesso entuasiasmo dell’evento, hai ottenuto risultati diversi, scoraggianti.

Ribadisco però: quello che devi avere ben chiaro è il tuo obiettivo. Perchè sei su LinkedIn? A chi vuoi parlare? Cosa vuoi ottenere?

È solo in funzione del tuo obiettivo che puoi capire come costruire la tua rete.

D’altronde, se il tuo prodotto <X> risolvesse un problema comune a tutti gli alti profili aziendali che viaggiano spesso in aereo, saresti nel posto giusto e non credo per caso!

E se volessi migliorare la qualità di una rete esistente?

Non ti sei mai preoccupato della qualità della tua rete.
Hai sempre accettato tutte le richieste di connessione senza troppe verifiche.
Ed ora vorresti correre ai ripari.

“Sono ancora in tempo?” ti starai chiedendo.

Non ho trovato risposte dirette di LinkedIn per una situazione di questo tipo, ma ci sono certamente delle linee guida che vale la pena seguire. Ecco le azioni più importanti che puoi fare direttamente sulla tua rete:

  • Cancella le richieste pendenti: se hai inviato richieste di connessione che risultano ancora pendenti dopo 2 o 3 settimane, cancellale (le persone non riceveranno alcuna notifica). Non potrai mandare una nuova richiesta a queste persone per 3 settimane, ma non dovrebbe essere un grande problema, considerando che non ti hanno risposto prima (non erano interessati o non sono utenti attivi).
  • Analizza i tuoi contatti e sconnettiti da chi non è interessato al tuo campo professionale. Attenzione, non sto dicendo di rimuovere studenti o persone che lavorano in settori diversi dal tuo, ma di fare un’attenta valutazione. Se uno studente ad esempio dovesse interagire spesso con i tuoi post, quello sarebbe un contatto importante per la visibilità dei tuoi contenuti.
  • Interagisci: commenta i post dei tuoi contatti, leggi gli articoli, condividi e manda anche messaggi diretti quando ha senso. Fallo nell’ottica di curare le relazioni, che sono alla base di LinkedIn.

Collezionare contatti in maniera casuale non è una tattica raccomandata. Come abbiamo visto, l’affidabilità della tua rete gioca un ruolo importante nella portata dei tuoi post.

#2: pubblica al momento giusto

Ci sono dei momenti più adatti ed altri decisamente meno adatti per pubblicare.

Poichè l’algoritmo si basa sulla reazione degli utenti poco dopo la pubblicazione, potrà sembrare una banalità, ma è importante evitare di pubblicare quando i tuoi contatti dormono (questo chiaramente è più difficile se hai un seguito in più fusi orari distanti tra loro).

Quello che è ancora più difficile tuttavia è determinare quale sia in effetti il momento giusto

Questo perché le abitudini quotidiane delle persone cambiano da segmento a segmento.

Il mio consiglio è di partire con alcune linee guida suggerite anche da LinkedIn ed iniziare poi a sperimentare. Con il tempo troverai la combinazione migliore.

Puoi iniziare con queste fasce orarie:

  • Prima che le persone inizino il loro lavoro di routine
  • Durante la pausa pranzo
  • La sera dopo il lavoro

Personalmente, su alcuni tipi di contenuto per una rete prevalentemente italiana, ho avuto un buon riscontro alle 22.00.

Tieni presente anche la concorrenza: quello che apparentemente potrebbe sembrare l’orario migliore perchè ci sono più utenti connessi, potrebbe anche essere quello in cui sono pubblicati più post, che quindi vanno in estrema concorrenza tra loro (lo spazio sul tuo feed è limitato).

Non c’è una regola che vale per tutti. E LinkedIn non dà strumenti di insights per analizzare i dati comportamentali della tua rete.
L’unica via è provare ed analizzare i risultati.

Ma non procedere a caso… Tieni traccia degli esperimenti e di quello che viene modificato ogni volta (una modifica alla volta).

E ricorda che più del 50% degli utenti si connette da mobile, quindi “il momento giusto” è un concetto che ancora di più devi definire analizzando i tuoi dati

#3: utilizza #hashtag e @mention

Utilizzando gli hashtag nel tuo post, lo renderai individuabile da altri utenti che sono alla ricerca di informazioni su tale argomento.

Nel momento in cui scrivo, gli hashtag sono rappresentati come link solo utilizzando la versione in lingua inglese di LinkedIn.

Lo stesso post, visualizzato utilizzando LinkedIn in inglese (sopra) ed in italiano (sotto). Come vedi, nella versione in inglese gli hashtag sono dei link sui quali posso cliccare

LinkedIn infatti sembra che rilasci le nuove funzionalità prima per l’inglese e poi per le altre lingue. Per questo motivo ti suggerisco di utilizzare LinkedIn in inglese.

La voce di menu per l’accesso rapido al cambio della lingua
Seleziona English (Inglese) ed avrai accesso a nuove funzionalità. Il salvataggio è immediato ed automatico, non devi premere alcun tasto.

Così facendo avrai la possibilità di creare una lista di hashtag preferiti, che LinkedIn chiama Communities.

Simili ai gruppi, le communities non sono create da un utente, nè sono moderate da qualcuno. Si tratta semplicemente di una raccolta automatica di post attorno ad un argomento specifico, identificato appunto dall’hashtag.

Questa finestra compare automaticamente nella tua home, quando utilizzi LinkedIn in inglese

Oltre agli hashtag, talvolta può essere utile citare qualcuno inserendo nel testo del post il suo nome preceduto dal carattere chiocciola (@). Il carattere scomparirà ed il nome dell’utente o dell’azienda comparirà come un link.

Contemporaneamente, i soggetti menzionati riceveranno una notifica che li potrebbe portare ad una reazione, come un like, un commento o una condivisione.

In un articolo che ho condiviso, parlavo di Maersk, SAP Italia ed AGCO Corporation. Nel post sono stati inseriti come mention

#4: crea contenuti pertinenti

La qualità dei tuoi contenuti è l’essenza e la fine di tutto il content marketing su LinkedIn.

L’algoritmo di LinkedIn ha lo scopo di mostrare agli utenti notizie, post di lavoro e contenuti relativi alla loro sfera professionale (carriera, azienda, colleghi, competenze).

Tutti i tuoi contenuti dovrebbero:

  • Essere di valore per la carriera o per il business del tuo pubblico
  • Ispirare qualcuno nella sua vita lavorativa
  • Essere rilevante per il settore in cui lavori ed hai esperienza
  • Provenire da una fonte credibile

In che modo LinkedIn determina la pertinenza? Guardando i profili delle persone ed il loro comportamento.

Ed i profili degli utenti riguardano soprattutto le loro carriere e le loro attività.

A proposito di contenuto rilevante, sai già che sto facendo una ricerca marketing sullo stato degli eventi in Italia? Se organizzi eventi aziendali, o anche se semplicemente partecipi a qualche evento (molti utenti su LinkedIn partecipano agli eventi, quindi dovrebbe essere rilevante per te ?), potresti essere interessato ad approfondire. Qui di seguito il link con un’anteprima.

https://marketingb2bitalia.it/lo-stato-degli-eventi-aziendali-in-italia/

#5: cerca l’engagement

Più utenti nella tua rete rispondono ai tuoi post, meglio è.

Se il contenuto è pertinente al tuo gruppo target, otterrà “Mi piace” più velocemente e sarà condiviso con altri.

Chiedi ai lettori di rispondere, ad esempio ponendo domande e incoraggiando discussioni.

E non abbatterti se ottieni scarsi risultati. Sono comunque un’informazione utile su qualcosa che non ha funzionato.

Continua a rivedere e sperimentare finché non trovi ciò che funziona meglio per il tuo pubblico.

Se scrivi articoli, cura molto il titolo ed il testo di accompagnamento alla condivisione.
Ti suggerisco anche di creare una copertina personalizzata per l’articolo. Personalmente inserisco il titolo anche nella copertina (un’immagine nella quale inserisco il testo). Siamo tutti travolti dalle informazioni – fenomeno noto come information overload – e dedichiamo pochissimo tempo a leggere. Riportare il titolo accanto ad una bella immagine è più efficace.

Se gestisci la pagina aziendale poi, è opportuno cercare di incentivare la partecipazione dei collaboratori. Le loro reazioni come like, commenti o share contribuiscono ad allargare la portata del messaggio.

Employee advocacy

Se lavori per una grande azienda, potresti valutare anche l’adozione di piattaforme a supporto di programmi di employee advocacy, come LinkedIn Elevate o Sociabble.

Un programma di employe advocacy, in genere di responsabilità dall’area aziendale delle Risorse Umane, consiste in una serie di azioni interne all’azienda che hanno la finalità di incentivare, senza mai forzare, la condivisione dei contenuti e dei messaggi aziendali da parte dei collaboratori.

Le piattaforme a supporto di questo programma, gestite queste invece in genere dal Marketing, offrono un repository globale ed ufficiale nel quale i collaboratori possono trovare i contenuti che sono stimolati a condividere attraverso meccaniche di gamification.

Ma di questo parleremo un’altra volta.

Conclusioni

In un precedente post abbiamo visto qual è e come funziona l’algoritmo di LinkedIn che regola la distribuzione dei tuoi contenuti. La conclusione di quell’articolo era che la qualità è la chiave della visibilità su LinkedIn.

In questo articolo abbiamo visto che qualità è legata non solo al contenuto o alla rete
Qualità è anche la cura che devi prestare ai dettagli.

Arricchire il contenuto con hashtag e citazioni (quanto basta e quando servono, senza esagerare).

Qualità è la scelta dell’orario migliore in funzione del tuo pubblico.

Infine, hai visto come, essendo un social media, LinkedIn dà molta importanza al comportamento degli utenti per valutare il tuo contenuto.

Lavora molto bene sulle attività di interazione, stimolando le reazioni positive da parte del tuo pubblico.

Ed a proposito di reazioni. Eccoci alla fine di questo articolo, dove ti chiedo: qual è la tua esperienza?
Hai qualche altro suggerimento che ti senti di condividere?


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