Cosa significano marketing ATL e marketing BTL?

Il marketing ha origini lontane e quando, all’inizio, si iniziarono a fare delle attività di marketing, le espressioni gergali – che nascono in tutti i contesti per permettere agli operatori di settore di parlare tra di loro in maniera sintetica e precisa – nacquero dai riferimenti disponibili all’epoca.

Un’epoca dove non c’era internet.

Il marketing è una disciplina che copre davvero tante attività diverse e la tipologia di attività è anche una delle caratteristiche utilizzate per creare delle classificazioni.
C’è così il marketing digitale e quello tradizionale, c’è il marketing B2C ed il marketing B2B, c’è il marketing ad alto budget (i piani marketing annuali o pluriennali) ed il marketing a basso budget (la creazione di una brochure).

Ed è proprio a quest’ultima classificazione che si fa riferimento con ATL/BTL. Le attività ATL sono quelle ad alto budget, mentre quelle BTL sono a basso budget.
Che poi, non è che esista un riferimento che ti dice che “sopra il milione di euro è ATL”… è solo una convenzione.

Tradizionalmente le attività ATL sono quelle che prevedono pubblicità su mezzi quali la TV, la radio o i giornali… ma personalmente ho assistito a campagne ATL che prevedevano anche i totem negli aeroporti ed i canali digitali (i tempi sono cambiati ed oggi – da un po’ a dire il vero – si spendono molti soldi anche sui media digitali).

Questo è il significato di marketing ATL e marketing BTL.
Ma cosa significano, nello specifico, gli acronimi ATL e BTL?

La “L” sta per LINE (linea) ed ATL è Above The Line mentre BTL è Below The Line. Quindi si tratta concettualmente di una linea di demarcazione che separa le due tipologie di attività.

Wikipedia fa riferimento al mondo finanziario ed al conto economico, dove esiste una riga che separa le voci principali da quelle di minore importanza

La risposta alla domanda finisce qui, ma…

Above the fold e Below the fold

Permettimi una divagazione… se ti va di continuare a leggere, vista l’assonanza, vorrei parlarti anche di una seconda coppia di acronimi: ATF ed BTF.

In questo caso il riferimento è quello dei quotidiani esposti in edicola e piegati a metà. La “piega” in inglese è “Fold” e quindi ATF sta per Above The Fold mentre BTF sta per Below The Fold.

Il contesto in questo caso è completamente diverso rispetto ad ATL e BTL. Qui è più “roba da graphic designer” e/o di chi si occupa di pubblicità display sui siti web.

Il ragionamento è il seguente: passando davanti all’edicola, della prima pagina dei quotidiani esposti si può vedere solo una parte, la parte “sopra la piega” in particolare. Per vedere il resto, è necessario acquistare il giornare e quindi aprirlo.

sì, sì, ok… magari oggi non è così, ma prova ad immaginare il quotidiano impilato all’interno di quei distributori di inizio ‘900 con gli strilloni agli angoli della strada… quelle scene che si vedono nei film… ecco, per vedere cosa c’era oltre la piega dovevi comprare il giornale.

Ecco il parallelo con il sito web: ci si riferisce all’ATF di un sito come a quella parte che un utente vede aprendo un sito senza scrollare.
È chiaro che, se per un quotidiano le dimensione dell’ATF erano bene o male quelle, per una pagina web il concetto di dimensione (intesa come numero di pixel) perde di significato, per via delle differenti risoluzioni dei dispositivi.

Puoi intervenire un po’ a livello di design (con il responsive design ad esempio – ma non è l’unico approccio), ma in generale non puoi sapere con esattezza dove finisce l’ATF ed inizia il BTF.

L’ATF è comunque fondamentale. È sulla base di quello che vediamo nell’ATF che decidiamo se rimanere su un sito, se proseguire nella lettura o se chiudere subito (prova a notarlo la prossima volta che farai una ricerca in Google ed aprirai 10 pagine… quante di quelle 10 pagine scrollerai?).

L’ottimizzazione dell’ATF è alla base della progettazione dei siti web ed in particolare delle landing page, ossia delle pagine sulle quali fai confluire gli utenti che cliccano sugli annunci di una campagna pubblicitaria.

Una landing page con un’ATF mal progettata può compromettere completamente i risultati di una campagna.

Grazie per aver letto fino a qui. Ho finito anche la digressione 🙂

Spero che la risposta sia utile.

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